Una ricerca attiva del lavoro significa predisporre un piano d’azione per aumentare le possibilità di trovare un lavoro soddisfacente.
Recentemente sono stata incaricata da un’azienda cliente locale di selezionare due figure professionali qualificate. Non ho potuto esaminare candidature spontanee (cioè nessun curriculum era arrivato in azienda nei mesi precedenti) e nonostante avessi fatto pubblicare su due quotidiani – l’Arena e il Giornale di Vicenza – le inserzioni a pagamento nella rubrica “Ricerca Personale Qualificato” – ripetendolo dopo 15 giorni – le candidature ricevute sono state davvero esigue. Ho constatato che oggi le persone disoccupate si limitano ad iscriversi presso le agenzie di somministrazione e rimangono in attesa di una chiamata, senza utilizzare nessun altra tecnica di ricerca attiva di lavoro. Significa limitarsi a bussare ad una sola porta e trascurare moltissime altre opportunità, confermando così a se stessi la profezia che si autoavvera del “non c’è lavoro”.
Nel nostro territorio è ancora molto importante il network delle conoscenze, per il valore della fiducia, molto sentito soprattutto nelle piccole imprese. Quindi una prima strategia – intesa come azione finalizzata utilizzando nel modo migliore le risorse a disposizione – è quella di ampliare e utilizzare la rete delle conoscenze e il passaparola per far sapere al mondo esterno che siamo alla ricerca di lavoro (sempre mirando l’obiettivo desiderato) vincendo la timidezza o la paura di un rifiuto. Il passo successivo è quello di spedire il proprio curriculum spontaneamente, magari corredato con una lettera di accompagnamento che motivi la scelta di candidarci proprio in quell’azienda. In un recente incontro formativo rivolto agli OML – Operatori del Mercato del Lavoro – si è affermato che il 51% delle assunzioni effettuate nelle grandi aziende è stato fatto pescando i nominativi dei candidati dalle banche dati aziendali (curriculum inviati spontaneamente o compilando i form “Lavora con noi” presenti nei siti aziendali stessi), percentuale che sale al 60% nel caso delle piccole-medie imprese. Questi dati devono scrollare l’inerzia che caratterizza spesso quanti sono alla ricerca di lavoro (o meglio, quanti hanno smesso di cercare lavoro): mai come ora vale il detto “CHI CERCA TROVA”.
CENTRI PER L’IMPIEGO – CPI
Ex uffici di collocamento, dispongono di servizi di accoglienza, informazione e orientamento, accompagnamento al lavoro, mediazione domanda/offerta di lavoro (pubblicano un elenco delle offerte di lavoro che è possibile visionare, previa registrazione e pubblicando la propria candidatura, sul sito www.cliclavoroveneto.it ), tirocini formativi e orientativi (per i giovani dai 15 ai 29 che non lavorano o studiano è stato introdotto il servizio GARANZIA GIOVANI), banca dati EURES per lavorare in Europa, servizi specifici per persone diversamente abili ed appartenenti alle categorie protette (COLLOCAMENTO MIRATO L.68/99), servizi specifici per stranieri extracomunitari, gestione liste di mobilità.
INFORMAGIOVANI
Sono a disposizione per aiutare nella compilazione del curriculum e offrono l’opportunità di inserire i candidati in data base che vengono forniti ad aziende locali (che ricercano lavoratori con diverse qualifiche) e a privati (che necessitano di badanti, collaborazioni domestiche, baby sitter e ripetizioni scolastiche) che ne fanno richiesta o pubblicando online questi elenchi (questo è un servizio offerto dall’Informagiovani di San Bonifacio)
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Le diverse Associazioni di Categoria solitamente dispongono di una banca dati di candidati in cerca di occupazione che viene messa a disposizione dei loro associati
Associazione degli Industriali della Provincia di Verona
Piazza Cittadella, 12 – 37122 Verona – Tel. 045 8099411 – E-mail info@confindustria.vr.it
API – Associazione Piccole e medie Imprese della Provincia di Verona
Via Albere, 21 – 37138 Verona – Tel.: 045 8102001 – E-mail info@apiverona.net
Associazione Commercianti della Provincia di Verona
Via Sommacampagna, 63/H – 37137 Verona – Zona Quadrante Europa – Scala C – 5° piano
Tel. 045 8060811 – E-mail info@confcommercioverona.it
Confederazione Italiana Esercenti Attività Commerciali Turistiche dei Servizi
Via Albere, 132 – 37137 Verona – Tel.: 045 8624011 – E-mail: info@confesercentiverona.it
Unione Provinciale Agricoltori – Confagricoltura
Via Sommacampagna, 63 D/E – 37137 – Verona – Tel. 0458628811 – E-mail info@agricoltoriverona.it
Federazione Coltivatori Diretti
Viale del Lavoro, 52 – 37135 – Verona – Tel. 0458678211 – E-mail verona@coldiretti.it
Confederazione Cooperative Italiane
Via Sommacampagna , 63/H – 37137 VERONA – Tel: 045/8101288 – E-mail verona@confcooperative.it
Unione Provinciale Artigiani – Confartigianato Verona
Via Selenia, 16 – 37135 Verona – Tel.: 045 9211555 – E-mail info@artigianiupa.vr.it
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
Via Cà di Cozzi, 41 – 37124 Verona – Tel.: 045 8300219 – E-mail centralino@cnavr.it
ORDINI PROFESSIONALI:
Anche gli Ordini professionali possono mettere a disposizione dei loro iscritti i nominativi dei candidati che desiderano trovare occupazione in questi ambiti.
Tra i diversi Ordini Professionali citiamo:
Collegio dei Costruttori Edili, Collegio dei Geometri, Collegio dei Perito Industriali, Collegio dei Ragionieri Commercialisti, Collegio dei Dottori Commercialisti, Collegio degli Ingegneri e Architetti, Collegio Notarile, Collegio degli Avvocati, Ordine dei Farmacisti, Ordine dei Medici Chirurgici e degli Odontoiatri, ecc.
FIERE DEL SETTORE
La più importante è JOB & ORIENTA, si svolge a novembre a Verona – www.joborienta.info – dedicata all’orientamento scolastico e universitario, ma sono presenti sia stand delle istituzioni – Ministero del Lavoro – Regione Veneto – Provincia di Verona – che stand di aziende private che colgono l’occasione per ricevere le candidature spontanee (importante portare con sé dei curriculum aggiornati, inoltre, sul sito internet della manifestazione, sono riportati i nomi degli ospiti presenti, in modo da personalizzare la domanda ed evitare di fare “volantinaggio” indifferenziato)
AGENZIE PER IL LAVORO
(di intermediazione e di ricerca e selezione del personale)
La riforma del collocamento ha regolato anche le ex società di ricerca e selezione del personale, che devono essere autorizzate dal Ministero del Lavoro mediante iscrizione in un apposito Albo.
Chiamati anche “job hunter” o “cacciatori di teste”, sono professionisti che operano in maniera privata (liberi professionisti, spesso non psicologi del lavoro ma consulenti aziendali che provengono dalle aziende, ex direttori del personale, sindacalisti ecc. che operano nella zona da diversi anni e quindi sono “conosciuti” sia dalle aziende che dai lavoratori) e vengono incaricati dalle aziende per selezionare e reclutare, dietro compenso, il personale di cui esse hanno bisogno.
Si stima che ogni anno le aziende spendono circa 200 milioni di euro per avvalersi delle loro prestazioni, e altri 100 milioni per le inserzioni che vengono pubblicate nei giornali (rubriche specializzate)
Le aziende si rivolgono alle società di ricerca e selezione del personale per diversi motivi, soprattutto perché non hanno né il tempo né le competenze per occuparsene personalmente oppure perché non vogliono far sapere al proprio personale o nell’ambiente esterno della ricerca (ad esempio per motivi di riservatezza rispetto alla concorrenza) e non desiderano ricorrere ad una selezione interna.
Queste società di ricerca e selezione operano con un loro archivio di dati, che è tenuto costantemente aggiornato, e sovente sono specializzate in alcune tipologie di professioni (operai specializzati, dirigenti amministrativi, agenti di commercio e venditori, ecc.).
La società opera in questo modo:
- contattando (tra i nominativi di cui dispone) i candidati più idonei alla ricerca in corso
- pubblicando un’inserzione per raccogliere nuove e aggiornate candidature
- provvedendo all’analisi dei curriculum arrivati e alla selezione mediante colloqui, somministrazione di test o di prove (assessment center, role playing, esercitazioni in basket, discussioni di gruppo, brainstorming, ecc.)
- presentando all’azienda cliente una rosa di 2-3 candidati, completi del profilo, affinché questa scelga, dopo uno o più colloqui, il futuro collaboratore
Queste società di ricerca e selezione personale vengono pagate dall’azienda (in nessun caso possono richiedere denaro dai candidati che si rivolgono a loro) a risultato raggiunto o a seconda del tempo dedicato alla ricerca (può accadere che l’azienda trovi nel frattempo il candidato “giusto” tramite passaparola o autocandidature)
I curriculum inviati spontaneamente alle agenzie di ricerca e selezione personale vanno comunque ad arricchire i loro database, quindi sono solitamente ben accetti, meglio se predisponendo una apposita lettera di presentazione che chiarisca le nostre aspettative.
Naturalmente non è detto che la società disponga di un’opportunità adatta a noi immediatamente, ma con probabilità saremo contattati successivamente; in alcuni casi chiedono un appuntamento per conoscerci personalmente e poter così completare il nostro profilo.
AGENZIE DI SOMMINISTRAZIONE (ex Agenzie di lavoro temporaneo o interinale)
Le agenzie di somministrazione sono state istituite dal D.Lgs 276/2003 e sostituiscono a tutti gli effetti le agenzie di lavoro temporaneo o interinale (introdotte dalla legge 196 del 1997).
Inoltre sono automaticamente autorizzate anche all’attività di intermediazione, ricerca e selezione del personale e supporto alla ricollocazione professionale e devono essere iscritte nell’apposito Albo del Ministero Del Lavoro. Sono sempre più numerose e presenti sul mercato, e quindi in concorrenza tra loro.
Con il lavoro somministrato il lavoratore ha la possibilità di conoscere diverse realtà di imprese e di farsi conoscere. Inoltre gli è corrisposto un trattamento non inferiore a quello dei dipendenti di pari livello impiegati nell’azienda utilizzatrice.
Questa modalità di occupazione nasce dall’esigenza delle aziende di disporre di lavoratori per un periodo limitato di tempo (sostituzioni per maternità o per malattia, sostituzioni di lavoratori in aspettativa o in congedo, periodi di pluslavoro che non sono soddisfatti con il ricorso alle ore straordinarie) eventualmente prorogabile con il consenso del lavoratore.
L’azienda che ne necessita si rivolge all’agenzia di somministrazione la quale individua il lavoratore in possesso delle caratteristiche professionali richieste dall’azienda, lo assume (per un periodo di tempo determinato o indeterminato) e lo mette a disposizione dell’azienda. Quindi il lavoratore viene assunto, e quindi retribuito, dall’agenzia somministratrice ma presta la sua attività presso l’azienda utilizzatrice e sotto il suo controllo e direzione.
Dicendo che si tratta di un rapporto trilaterale intendiamo identificare 3 attori principali: il lavoratore, l’agenzia di somministrazione e l’azienda utilizzatrice. Il rapporto è regolato da 2 contratti, il primo tra lavoratore e agenzia di somministrazione, il secondo tra l’agenzia e l’azienda utilizzatrice. L’impresa interessata ad assumere personale firma un contratto di lavoro temporaneo con l’agenzia somministratrice. A sua volta l’agenzia fornitrice stipula un contratto a tempo determinato o indeterminato con il lavoratore che presta la propria opera presso l’impresa utilizzatrice. E’ loro il compito di versare gli oneri contributivi, previdenziali e assicurativi per i lavoratori assunti.
Le agenzie di somministrazione, infine, devono versare al Ministero del Lavoro un contributo pari al 4% delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori: questo contributo va a costituire un fondo utilizzato per finanziare la formazione di qualificazione e riqualificazione dei lavoratori – FORMATEMP –
Quindi è possibile trovare presso queste società delle opportunità di formazione interessanti e gratuite.
Va detto che queste agenzie oggi richiedono l’iscrizione esclusivamente online – compilando un form che inserisce i nostri dati nei loro database – limitando l’orario di apertura al pubblico (il lavoratore disoccupato) ad un paio d’ore al giorno. Non mostrano grande interesse per i profili non specializzati perché il mercato del lavoro richiede professionalità specifiche e aggiornate (l’iscrizione online è già di per sé una selezione importante: la sai fare, bene, mi interessi; non riesci a registrarti, le tue competenze sono troppo “datate”, limitate e non interessi!!). E’ ovvio che le loro ricerche sono orientate sui profili che le aziende cercano. Non sono enti pubblici o ONLUS ma, spesso, multinazionali: sopravvivono se guadagnano (in una decina d’anni sono state chiuse il 70% delle filiali periferiche, ad esempio oggi a San Bonifacio troviamo 5 agenzie di somministrazione delle 16 presenti ai primi anni 2000, anche se nel 2018 ne sono arrivate 2 nuove) e non possono permettersi di inviare il candidato sbagliato in un’azienda poiché rischierebbero di perdere il cliente. Quindi facciamo bene attenzione quando varchiamo la porta delle loro sedi: siamo già sotto esame anche quando stiamo seduti in attesa del nostro turno, mentre “smanettiamo” con il cellulare per ingannare il tempo, o peggio rispondiamo ad una chiamata, se sbuffiamo perché i tempi d’attesa si protraggono o usciamo per fumare una sigaretta… questi sono i motivi per cui non ci chiameranno mai!!! Abbiamo mostrato degli aspetti che possono essere predittivi della nostra performance in azienda. Invito ad essere osservatori di noi stessi, consapevoli dei nostri atteggiamenti e dei nostri comportamenti (soprattutto quelli non verbali… vedi la sezione COMUNICAZIONE NON VERBALE). Un inserimento in azienda con contratto di somministrazione è un inizio, sta a noi giocarci l’opportunità con l’azienda stessa e dimostrare le nostre capacità affinchè valuti la possibilità di assumerci direttamente (l’assunzione con contratto di somministrazione in un’azienda costa significativamente di più dell’assunzione diretta. Il motivo per cui l’azienda vi ricorre è perchè non vuole avere obblighi nei confronti del lavoratore, essere cioè libera di interrompere la collaborazione se è il caso. Ma se trova un lavoratore idoneo ha tutto l’interesse di proporgli un contratto di assunzione diretto).
TROVARE LAVORO ON LINE
I vantaggi di un annuncio online: è molto economico (spesso gratuito), raggiungibile da tutta Italia (o anche all’estero), rimane visibile per diversi giorni.
Si tratta di un modo per mettersi in vetrina che non pone grossi problemi (salvo rivolgersi ai siti specializzati, che sono sul settore da diversi anni)
C’è da dire che l’Italia, a differenza di altri paesi, non ha risposto in maniera massiccia a questa modalità di incontro tra domanda e offerta e anche nel nostro territorio sono poche le aziende che si rivolgono ad annunci online (salvo la ricerca di venditori sul territorio nazionale).
Sono sorti diversi portali dedicati al lavoro, i più noti sono
www.monster.it www.subito.it http://www.cegos.it/soluzioni/ricerca-e-selezione www.cambiolavoro.com
www.bancalavoro.com www.bollettinodellavoro.it www.infojobs.it
www.portalelavoro.com
In questi portali troviamo, oltre alle offerte di lavoro provenienti da aziende e agenzie di somministrazione, opportunità di stage e corsi di formazione, link alle principali istituzioni (regioni, società di intermediazione, agenzie di somministrazione, ecc.) sezioni dedicate alla stesura del curriculum (europeo o in inglese), ai tipi di contratto di lavoro presenti oggi, consigli per affrontare il colloquio di selezione e test di autovalutazione (intelligenza emotiva, gestire il tempo, gestire le proprie energie, gestire l’ascolto, conoscere l’inglese).
Va detto che i portali di ricerca lavoro sono realizzati da informatici per guadagnare, entrate che provengono dalla vendita di banner pubblicitari alle aziende, quindi lo scopo principale è quello di vendere questi spazi pubblicitari più che di tenere aggiornate le inserzioni che riportano, le quali spesso sono datate e quindi inutili.
Anche i motori di ricerca ospitano al loro interno delle vere e proprie sezioni dedicate al lavoro, vedi TISCALI, ecc.
Naturalmente anche le agenzie di somministrazione hanno i loro siti su cui pubblicano le ricerche di personale (perlopiù specializzato e difficilmente reperibile)
www.manpower.it – www.obiettivolavoro.it – www.eurointerim.it – www.adecco.it – www.gigroup.it – www.openjobmetis.it – www.umana.it – www.randstad.it – www.maw.it
Anche i principali quotidiani dispongono di un motore di ricerca sul loro sito per cercare le offerte di lavoro che interessano tra quelle pubblicate dalle testate:
– Il corriere della sera (lavoro.corriere.it)
– La Repubblica (miojob)
– Il Sole 24 ore (job24.ilsole24ore.com)
LE INSERZIONI
I quotidiani pubblicano annunci, o inserzioni di persone che cercano o offrono lavoro, in genere in un giorno particolare della settimana.
Ci sono poi riviste specializzate per i concorsi pubblici, e quindicinali e mensili che raccolgono tutti gli annunci dei giornali provinciali in un unico formato, che però un po’ per il ritardo con cui esce questa “ristampa” e un po’ per la difficoltà di selezionare ciò che ci interessa in relazione alla zona, non costituiscono una grande opportunità
Solo una minoranza delle offerte di lavoro viene pubblicizzata sui giornali, perché i datori di lavoro preferiscono trovare dipendenti tramite autocandidature e passaparola, tuttavia quello delle inserzioni è un canale che vale la pena di utilizzare, in quanto le richieste pubblicate (essendo a pagamento) sono molto motivate.
Sui quotidiani a diffusione nazionale trovate in genere offerte relative a personale altamente qualificato, sui quotidiani a diffusione regionale e sui giornali di annunci gratuiti trovate di solito offerte per operai, tecnici, impiegati e venditori nella regione o zona di residenza.
I giornali di annunci gratuiti solitamente non offrono offerte di lavoro interessanti mentre costituiscono un ulteriore opportunità inserendo la nostra candidatura.
Nell’annuncio metteremo le caratteristiche che riteniamo rilevanti per il lavoro che desideriamo trovare (una precedente esperienza, il titolo di studio, la conoscenza di una determinata lingua o di un programma informatico, un aspetto della nostra personalità, ecc.)
Possiamo farcene un’idea leggendo (e criticando in maniera costruttiva ponendoci dal punto di vista di chi esamina i candidati) gli annunci già pubblicati.
Per esempio, invece del solito ‘Ragazza cerca lavoro come baby sitter’ avrà più successo il seguente annuncio ‘Ragazza amante bambini, automunita, disponibilità di orari, cerca lavoro come baby sitter’.
Aspettiamoci di ricevere anche telefonate inopportune o in cui ci propongono di acquistare corsi di formazione o assoldarci per lavori di vendita. Prepariamoci una scaletta di domande (di che lavoro si tratta, come si chiama la ditta che ci contatta, etc.) da fare nel caso ciò accada.
Rifiutiamo qualsiasi colloquio se non abbiamo le informazioni richieste, e soprattutto non firmiamo nulla (a parte l’eventuale autorizzazione al trattamento dei dati)
Un buon annuncio è TRASPARENTE e CHIARO – esplicita la qualifica e i requisiti del candidato, la posizione offerta e la sede di lavoro – mentre un cattivo annuncio è ambiguo e non dice chiaramente quali sono le sue intenzioni.
Di fronte ad un annuncio dobbiamo chiederci:
1) chi è l’azienda (o l’agenzia di selezione che ha ricevuto l’incarico)
2) quali sono i requisiti richiesti al candidato, cioè qual è il suo identikit (giovane e motivato non mi dice niente!!! Sono invece caratteristiche aggiuntive apprezzate dopo aver esplicitato il titolo di studio, le conoscenze o esperienze che dovrà avere)
3) che cosa viene offerto, cioè la mansione proposta (impiegato, progettista, addetto alle vendite….) , l’inquadramento previsto (tempo pieno o part time, interinale o contratto a termine, ecc.) e la sede di lavoro
4) come si svolge la procedura di selezione, cioè come e dove inviare il proprio curriculum (per posta, prioritaria o raccomandata, o fax o tramite e-mail, telefonando e fissando un appuntamento, con chi parlare, che riferimenti dare, ecc.)
Evitiamo i lavori a domicilio, soprattutto quando richiedono dei rimborsi spese per il materiale che dicono invieranno, e diffidate (per non dire, denunciate) chi chiede soldi per trovarvi lavoro (i cosiddetti “caporali”)
Sono da evitare quelle inserzioni che promettono guadagni elevati con lavori part time, in cui non sono rispettate le caratteristiche di chiarezza necessarie (magari offrendo corsi preliminari, a pagamento: durante la mia permanenza a Roma, nel 2006, sono stata contattata da una società di casting che, dietro il paravento di selezionare giovani da inserire nel mondo dello spettacolo aveva come scopo quello di vendere loro servizi come book fotografici o registrazioni… e cercavano uno psicologo del lavoro iscritto all’Ordine per formalizzare le loro fasulle procedure di selezione!!!)